martedì 7 giugno 2011

L'Ecopass e' una tassa?

Carissimi,
Mancano pochi giorni all'week end referendario e, a quanto vedo, il dibattito e' particolarmente acceso su Ecopass. Provo di seguito a raccogliere alcune considerazioni e cerco di dare risposta alle domande più ricorrenti.

1. Ma Ecopass funziona?
C'e' stato molto dibattito negli ultimi anni a riguardo e una cosa e' certa: l'efficacia del provvedimento si e' via via indebolita causa deroghe varie e rinnovamento parco macchine.
Ciò premesso, i numeri dicono chiaramente ed inequivocabilmente che questo strumento funziona - anche se fatto "all'italiana", passatemi il termine. Raffrontando i giorni di superamento limite particolato su base annua, si evidenzia chiaramente come gli anni pre-Ecopass siano peggio dei successivi. Nelle ultime settimane, un ente terzo (OCSE) ha riconosciuto la validità dello strumento e ne consiglia l'adozione anche in altre città.

2. Ecopass e' una tassa?
Una tassa va pagata senza mezzi termini, non si può scegliere. Ecopass invece e' un pedaggio, cosa ben diversa; si può scegliere di muoversi coi mezzi pubblici o in bici evitando di pagarlo. Chi deve assolutamente entrare nell'area con l'auto, se questa e' ritenuta inquinante, paga il pedaggio. In cambio ha aria più pulita e minore tempo di attraversamento. Quanti di noi desidererebbero autostrade gratis, a pari condizioni? Sarebbero un inferno di code, molto peggio di quanto già sono. Quanti di noi, bloccati in autostrada per decine di minuti, pagherebbero volentieri per avere via libera?

3. La chiusura del centro storico sarebbe meglio.
Ovviamente qui e' difficile avere dati certi, ma, per quello che può valere, io credo di no. La chiusura del centro innanzitutto non potrebbe essere totale (penso a residenti, commercianti, taxi, forze dell'ordine...): si aprirebbe la guerra delle deroghe con l'unico risultato di rendere il centro di Milano un luogo esclusivo, per pochi; fuori di esso, permarrebbe la "giungla" odierna. Molto meglio regolamentare la più ampia parte possibile della città, con benefici più ampi e più distribuiti.

4. Ecopass e' un sistema che favorisce i ricchi, che possiedono automobili più nuove. Chi può pagare, inquina quanto vuole?
Ogni sistema e' perfettibile e si possono pensare soluzioni che prescindano dal "grado euro 1/2/3.." per prendere in considerazione la cilindrata, per esempio. Io personalmente sarei per un mix di entrambi i contributi.
In ogni caso, credo si debba invertire il sillogismo: chi proprio vuole inquinare, paghi!
Oltretutto, i proventi andrebbero a finanziare virtuosamente mezzi pubblici e viabilità sostenibile.

5. Che differenza c'e' tra Ecopass e congestion charge?
Ecopass e' uno strumento che da' una valutazione veicolo per veicolo, valutandone il grado inquinante e applicando o meno il pedaggio.
Congestion charge invece prevede un limite massimo di veicoli circolanti e prevede un costo del pedaggio che permette di non superare tale livello.
Ovviamente entrambi i sistemi hanno effetto sia sul traffico che sull'inquinamento.
Anche qui, credo che la soluzione migliore sarebbe un sistema misto, che applica il pedaggio a tutti i veicoli, differenziando pero' in base alla capacita' inquinante.

Spero di aver contribuito a fare un po' di chiarezza!
Buona serata a tutti.

venerdì 3 giugno 2011

Una piccola storia sui navigli milanesi..

Via Laghetto si trova a fianco dell'università statale a 2 passi da via Larga. Da dove viene il nome?
Un tempo vi si trovava uno specchio d'acqua collegato al sistema dei navigli; si chiamava "Laghetto di Santo Spirito", istituito nel 1400 per portare i blocchi di marmo fino al Duomo. Venne interrato nell'800 per cause ambientali (!): infatti i navigli a quel tempo erano utilizzati anche come fogne e, con la crescita della popolazione, la situazione si fece insostenibile per miasmi e fetori. Altri tempi!
Oggi i navigli rappresentano una potenzialità straordinaria, in termini di turismo, limitazione del traffico, riqualificazione urbana e tanto altro ancora.
Riapriamo i navigli milanesi!
Vota si' al quinto referendum!

5. Ripristino della Darsena e riapertura del sistema dei Navigli milanesi

mercoledì 1 giugno 2011

La nuova amministrazione e i referendum per l'ambiente e la qualita' della vita

Cari amici,
Ricevo e volentieri pubblico un messaggio di Edoardo Croci:

"oggi sappiamo che Giuliano Pisapia è il prossimo sindaco di Milano. Ma per sapere quale sarà il suo impegno per il miglioramento dell’ambiente e della qualità della vita, dovremo aspettare domenica 12 e lunedì 13 giugno.

In quelle date, infatti, i milanesi saranno chiamati a votare, contestualmente ai referendum nazionali, i cinque referendum milanesi promossi dal comitato promotore dei referendum per l’ambiente e la qualità della vita a Milano ( “MilanoSìMuove”) - che raccoglie esponenti della società civile, dell’associazionismo e della politica in una logica trasversale - di cui sono presidente.

Le richieste di referendum sono state presentate, corredate da circa 24.000 firme di cittadini milanesi per ognuno dei quesiti, e ritenute tutte ammissibili ai sensi del regolamento comunale sulla partecipazione pubblica.

Per la prima volta in Italia i cittadini saranno chiamati a esprimersi non su un singolo aspetto, ma su una trasformazione urbana complessiva che interessa i sistemi della mobilità, dell’e nergia, del verde, delle acque e dell’uso dello spazio urbano e che può portare Milano a raggiungere livelli di eccellenza in termini di sostenibilità comparabili con quelli delle città più avanzate al mondo.

Nei referendum vedo la logica continuazione e sviluppo della politica ambientale innovativa che ho impostato e avviato come assessore alla mobilità e all’ambiente della giunta Moratti e che, pur con la resistenza di interessi conservatori che hanno portato alla mia uscita dalla giunta,  ha comportato  una svolta nell’impegno del Comune, che spero prosegua, a favore della vivibilità e nella consapevolezza da parte dei cittadini della necessità di azioni incisive.

Questi sono i temi dei quesiti:

referendum per ridurre traffico e smog attraverso il potenziamento dei mezzi pubblici, l'estensione di "ecopass" e la pedonalizzazione del centro,
referendum per raddoppiare gli alberi e il verde pubblico e ridurre il consumo del suolo,
referendum per conservare il futuro parco dell'area Expo,
referendum per il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni dei gas serra,
referendum per la riqualificazione della Darsena e la riapertura del sistema dei Navigli milanesi.
Le proposte referendarie, se sarà raggiunto il quorum del 30% e prevarranno i sì, costituiranno un indirizzo vincolante per la prossima amministrazione comunale, di qualsiasi colore essa sia.

Ti chiedo di venire a votare (come per le elezioni comunali bisognerà presentare il certificato elettorale e un documento d’identità) e di votare sì per essere protagonista delle scelte sul futuro di Milano.

Per favore fai girare questo messaggio ai tuoi contatti.

Un caro saluto
Edoardo Croci"